Articolo di Sonia Vincenzi

Il report dell’indagine How the workforce learns scatta una fotografia sulle ultime tendenze legate alla formazione e ai processi di apprendimento nel mondo del lavoro.

In particolare, a manager e lavoratori di tutto il mondo è stato chiesto quali fattori stiano limitando la loro crescita professionale e quale supporto desiderino dalle loro organizzazioni.

Nuove sfide si aprono sul fronte della formazione aziendale … e forse non solo …

Due sono i dati significativi emersi: il 54% della forza lavoro richiederà un significativo miglioramento e riqualificazione entro i prossimi 5 anni e l’80% dei leader aziendali ritiene che sarà necessaria una maggiore innovazione nel campo della formazione.

La formazione come viene concepita oggi risulta obsoleta, lineare e pertanto richiede tempi troppo lunghi, non sostenibili dall’azienda.

Inoltre, è fondamentale allineare gli obiettivi di formazione dei dipendenti con quelli più ampi dell’azienda, definendo una strategia coerente di sviluppo dell’azienda. L’ottimale sarebbe ascoltare i dipendenti e accogliere i loro suggerimenti, anche su come promuovere le attività formative durante il regolare flusso di lavoro.

Otto CEO su dieci affermano che la carenza di competenza minaccia la crescita delle aziende, arrestando processi di innovazione, qualità del servizio e limitando così la ricerca di opportunità sul mercato.

La formazione d’aula o online risulta poco efficace a colmare la carenza di competenze, prevalentemente trasversali. 

Serve una nuova metodologia e una nuova didattica, nonché una progettazione di percorsi mirati, specifici e personalizzati, che prevedano non solo il trasferimento di competenze in tempi brevi (se non brevissimi) ma l’immediata applicazione sul campo, con momenti di confronto, verifica e monitoraggio. Quello che noi della Compagnia della Rinascita abbiamo chiamato Formazione Circolare e che presenta notevoli vantaggi rispetto alla formazione classica (per info: https://www.amazon.it/Formazione-circolare-Lefficacia-riduce-apprendimento/dp/B0924CY2CQ/ref=sr_1_2?__mk_it_IT=ÅMÅŽÕÑ&keywords=sonia+vincenzi&qid=1638879721&sr=8-2).

La vera competenza, infatti, deve essere intesa come il trasferimento di conoscenze con l’intento di avere un impatto attraverso comportamenti e azioni concrete sul proprio lavoro. 

Il ruolo delle risorse umane nella formazione e nello sviluppo sta cambiando: le competenze diventano obsolete in tempi troppo rapidi per essere aggiornate con una formazione tradizionale e lineare.

Motivazione ed engagement sono due elementi fondamentali. 

È qui che entra in gioco l’esigenza della tracciabilità, ovvero avere accesso a tutte le attività di learning di ogni lavoratore, unificare e tradurre quei dati in modo da poter, in primo luogo, considerare il ROI degli investimenti fatti sui contenuti e le skill da sviluppare e, poi, allineare l’investimento alle reali esigenze e preferenze delle persone. In questo campo la tecnologia ha risolto molti problemi.