Articolo di Sonia Vincenzi

L’innovazione richiede un processo decisionale più veloce, creativo ed efficace.

Purtroppo, le vecchie abitudini sono un ostacolo al nuovo e allo sviluppo dell’organizzazione.

Per essere competitivi, imprenditori e manager puntano su investimenti riguardanti strumenti digitali, tecnologia, metodologie agili e strategie lean, per ritrovarsi nella maggior parte dei casi con soldi spesi e scarsi risultati.

L’innovazione non dipende dalla tecnologia o dalle metodologie utilizzate bensì dalla qualità del capitale umano.

In particolar modo, l’innovazione è determinata dalla capacità di prendere decisioni veloci, efficaci e meno allineate al “si è sempre fatto così”, ovvero dal coraggio di non adagiarsi nella comodità delle abitudini.

Nelle aziende comfort zone, non c’è innovazione, non c’è crescita e la qualità del capitale umano è scadente perché non si investe sull’unica risorsa che può fare la differenza: le persone.

E quando parlo di sviluppo non intendo necessariamente che si debba fare formazione. Oggi ci sono tanti modi per sviluppare il proprio capitale umano e la formazione da sola non basta.

Serve una strategia organica della gestione dell’azienda che parte dall’idea che l’imprenditore vuole realizzare, in quanto tempo, con chi e con quali caratteristiche.

La mia esperienza mi porta ad affermare che difficilmente la gestione delle persone viene trattata in modo organico ed efficace, con il rischio di perdere sempre i talenti migliori. E così si finisce per parlare sempre di innovazione senza riuscire a farla concretamente.

Questo accade per due ragioni di fondo:

  1. mancanza di idee 
  2. processi decisionali errati, spesso basati sull’emozione del momento ma con una vista troppo corta o con tempi molto lunghi.

I processi di innovazione richiedono decisioni efficaci, creative e veloci, capaci di selezionare le informazioni che servono e fare delle scelte.

Scelte che possono riguardare le regole d’ingresso che governano la selezione del personale, delle idee da perseguire, delle informazioni che servono, dei dati da raccogliere e come raccoglierli, con quali strumenti e come interpretare i risultati per ottenere i risultati desiderati.

Nelle aziende oggi si prendono ancora troppe decisioni in modo inefficace o sulla base dell’esperienza pregressa e di prospettive limitate.

Di conseguenza, vengono sottovalutati o non considerati dei rischi importanti e le idee infruttuose continuano a circolare assorbendo risorse e riducendo le possibilità di crescita.

L’innovazione delle imprese passa inevitabilmente dalla cultura organizzativa e dai processi decisionali.

In altre parole, l’innovazione è opera delle persone di cui ogni imprenditore si circonda. La loro selezione e il loro sviluppo è sempre più fondamentale.