Il momento che stiamo vivendo è particolarmente complesso. Siamo stati travolti da un cambiamento importante, trasformazionale, inatteso che ha disorientato tutti: genitori, ragazzi, imprenditori e chiunque oggi ha un lavoro e teme di perderlo.
Domandarsi “ora cosa faccio?” è normale.
Sono venuti a mancare importanti punti di riferimento, le abitudini quotidiane, le strategie messe in atto in passato che non sono più adeguate ad affrontare questa nuova situazione.
Tutto sta cambiando con un’estrema velocità.
E’ difficile interpretare correttamente le poche informazioni a disposizioni e sentirsi impreparati ad affrontare le sfide e le decisioni che ci attendono, può essere frustrante.
Cosa fare e come agire in questa situazione?
Restare fermi o muoversi ma dove? Come?
Cosa possiamo imparare dalle situazioni di crisi per trovare soluzioni efficaci?
La cosa più importante che si può fare in questi momenti è investire sulla propria crescita personale.
Non importa se sei imprenditore, manager, impiegato, segretaria, genitore, adolescente; è un investimento che riguarda tutti. Nessuno è escluso.
Perché?
Mai come ora è importante diventare consapevoli di come reagiamo quando ci troviamo di fronte a situazioni ed eventi che ci mettono in difficoltà.
Minimizziamo i problemi? Ci lamentiamo? Entriamo in ansia? Cominciamo ad incolpare gli altri di ciò che non funziona piuttosto che riconoscere le nostre responsabilità?
Oppure, prendiamo consapevolezza della situazione, cerchiamo di analizzarla e d’individuare possibili vie d’uscita e ci attiviamo responsabilmente e concretamente per cambiarla?
È chiaro che la prima modalità non porta assolutamente a nulla se non a stare peggio, mentre la seconda attiva la volontà e le risorse disponibili per agire possibili cambiamenti.
Cosa significa investire sulla propria crescita personale, ancora prima di quella professionale?
Molto semplice, sviluppare delle capacità che oggi magari abbiamo sempre considerato secondarie come:
- iniziare ad ascoltare noi stessi e le altre persone, creando uno spazio aperto che favorisca il contributo di tutti, anche chi ha visioni e idee diverse (cultura dell’inclusione);
- osservare con mente, cuore e volontà aperte a tutto ciò che sta emergendo. Ciò significa passare da una visione causa-effetto (approccio reattivo) a una visione ampia che connette il nostro punto di osservazione con quello del nostro team, dell’azienda e dei diversi portatori di interesse (clienti, fornitori e contesto di riferimento);
- fermarsi e riflettere per lasciare andare tutto ciò che non serve e fare spazio a nuove idee e intuizioni;
- avere il coraggio di osare e sperimentare qualcosa di mai fatto prima;
- infine di sperimentare, attraverso un piccolo prototipo, la validità delle nostre intuizioni per verificarle e perfezionarle nel tempo prima di considerarle valide e definitive.
Modificare la nostra attenzione cambia la vita, perché consente di cambiare come si fa esperienza delle relazioni nel mondo.
Scharmer
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